INDICE

1.Premesse

Il Progetto Bet 10.10 è parte integrante del progetto Bet Noah, che ha avuto inizio nel 2005 con l’acquisizione della proprietà dell’attuale sede della Fondazione onlus Santa Lucia. Bet Noah ha come obiettivo la realizzazione di villaggio “solidale eco solidale”.
Il termine solidale è rivolto in primis alle relazioni tra le persone, quale capitale sociale fondamentale nello svolgere del tempo, che ne caratterizza la qualità della vita in tutte le sue tappe. Ma il termine rimanda anche alla sostenibilità ambientale, uno spazio che ci avvolge e circonda, in cui uomo e terra possono vivere fusi in una reciproca simbiosi, sino a diventare uno respiro dell’altro.
La qualità della vita, intesa sia nel rapporto tra persone, sia nel rapporto con l’ecosistema, genera “una danza della vita” in grado di generare e rigenerarsi, in una sorta di scambio profondo in cui uomo e universo, coabitanti della Noosfera, sono parte di una profonda interconnessione, in cui micro e macro comunicano in un dialogo continuo.
Bet 10.10 diventa un passaggio significativo nell’ambito del progetto Bet Noah, in quanto intende sviluppare le idee progettuali con l’intento di darne forza e concretezza alle fasi evolutive.

torna su

2.Il significato Bet 10.10

L’uomo è presente sulla terra da centinaia di migliaia di anni, ma mai, in tutto il suo percorso terrestre, la sua impronta sul pianeta è stata così determinante come negli ultimi due secoli.
Questo aspetto è dovuto a molti fattori, ma sicuramente molto è dipeso dalla rapida crescita del numero degli uomini che popolano la terra, e di conseguenza le azioni determinate dall’evoluzione scientifica e tecnologica, che gli esseri umani hanno posto in atto nel corso dei secoli. L’incremento demografico ha visto una crescita importante negli ultimi due secoli, passando da 15.000 uomini stimati nel 70.000 A.C. al primo milione nel 10.000 A.C., dai 100 milioni nel 500 A.C. ai 500 milioni del 1500 D.C., da 1 miliardo a inizio ‘800 fino agli oltre 7 miliardi attuali, con una incremento di 1 miliardo circa ogni 12/14 anni a partire dall’ultimo conflitto mondiale.
La crescita demografica mondiale prevede un rallentamento della crescita demografica nel corso del XXI° secolo, con la possibilità, pur diminuendo il tasso di crescita mondiale, che i 10 miliardi di esseri umani siano raggiunti entro la fine del secolo.
Il termine Bet 10.10 nasce proprio da questo significato, 10.10 sta ad indicare 10 elevato alla decima, ossia dieci miliardi di soggetti che dovranno vivere contemporaneamente sul pianeta, con a disposizione meno risorse ed un ecosistema meno stabile e più vulnerabile, rispetto a quanto disponevano gli abitanti del XX secolo.
10.10 diventa una espressione che riporta al futuro, a dire come l’uomo dovrà pensare e ripensare al modo con cui disporrà del pianeta nei secoli a venire, di come ogni scelta sarà condizionata dall’impiego delle risorse limitate e rinnovabili, dal fattore inquinamento e dalla replicabilità dei comportamenti su scala favoriti dall’effetto globalizzazione.

torna su

3.Il progetto…dai beni relazionali all’economia del limite

Il progetto Bet Noah ha come forza intrinseca la consapevolezza del ruolo delle relazioni fra uomini, relazioni che ne determinano la qualità della vita sino a diventare generative per coloro che vengono coinvolti in esse. Gratuità, mutualità e cooperazione sono i connotati di uno stile di vita, di un modello rivolto a chi ci è prossimo, ma con un pensiero al lontano, pensato come un qualcosa che può essere replicabile all’infinito, ed è proprio sul tema dell’infinito che si evolve il tema del limite. Se i beni relazionali possono essere pensati e vissuti senza un limite, diverso è invece il rapporto che l’uomo può assumere rispetto all’ambiente/casa (=Oikos). Ora se la casa per sua natura è vincolata nello spazio e nel tempo, occorre pensare a modelli, regole (=Nomos) che ne garantiscano la sostenibilità.
Sul presupposto dell’economia (=Oikos-Nomos) del limite nasce Bet 10.10, ossia dare vita a processi che siano replicabili su scala, riducendo il più possibile l’impronta umana mediante applicazioni in equilibrio con l’ecosistema, in sostanza un modello i cui confini sono dati proprio dal rapporto stretto che l’uomo vive con la grande casa “madre terra”.
Da questo ne deriva l’economia del limite, un processo in cui ogni azione è soppesata in virtù delle conseguenze che la stessa avrebbe se replicata su scala, come se ogni scelta fosse agita dall’umanità intera, conferendo così l’aspetto di eco sostenibilità sotto il profilo globale.

torna su

4.Il villaggio

Bet 10.10 è parte del progetto Bet Noah, villaggio “sostenibile eco sostenibile”.
In questo quadro progettuale, proprio per dare tono e contenuto al piano di sviluppo del progetto, si colloca la realizzazione di una struttura dedita all’ospitalità, spazi residenziali per le famiglie accoglienti, e due piccole strutture per lo scoutismo.
I manufatti andranno ad integrare le attuali strutture esistenti (3 abitazioni residenziali) per una superficie complessiva di circa 1.100 mq, portando dalle attuali tre abitazioni a 5 abitazioni più la casa per ferie con 25 posti letto.
Attualmente il villaggio dispone di spazi abitativi per circa 25/30 persone, a cui si aggiungeranno le 10/12 persone degli immobili residenziali ed i 25 posti letto per l’ospitalità a carattere discontinuo.

torna su

5.Finalità progettuali tra idealità ed obiettivi

Le finalità progettuali guardano all’adozione di soluzioni e tecnologie d’avanguardia nella produzione e nel risparmio di energia, nell’impiego di materiali rinnovabili disponibili in ambiente, nella gestione dei rifiuti e del ciclo dell’acqua, nella mobilità delle persone.
Zero emissioni Co2, zero emissione di acque nere, reintegro al 90% dei rifiuti organici nella catena alimentare, sono gli obiettivi che il progetto si pone.
Idealmente un sistema antropico con un impatto ambientale idealmente prossimo allo zero, ma con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile ad un idealità poi non così tanto lontana da essere conseguita, rispetto alle tecnologie ed alle conoscenze oggi disponibili.
In sintesi si evidenziano alcuni aspetti che caratterizzeranno le scelte progettuali sotto i differenti profili. Il progetto si pone inoltre come obiettivo quello di diventare un laboratorio attivo per le scuole, in modo che gli studenti di ogni ordine e grado potranno fare tesoro delle applicazioni sotto il profilo dell’apprendimento tangibile e sperimentabile.

torna su

6.Soluzioni tecniche

Le finalità progettuali raccolgono l’esperienza maturata nel progetto Bet Noah alla quale viene associata la ricerca di nuove tecnologie già sperimentate in altre parti. L’unione dei due elementi sono generativi di processi concreti che permettono di proiettare le finalità progettuali in un processo coerente e concreto, traducendo le idealità in elementi di concretezza.
A seguire alcuni degli aspetti tecnici prospettati nella fase di elaborazione del progetto.

La qualità dell’abitare

Ogni obiettivo deve essere parametrato alla qualità dell’abitare:
Progettare guardando ai parametri ottimali per l’insediamento umano inteso sotto il profilo dell’omeostasi. Salubrità dell’ambiente chiuso intesa come temperatura percepita, umidità, valori di Co2, delta termici ambientali e stagionali ai quali vanno aggiunti i fattori di inquinamento ambientale come la presenza di sostanze presenti nell’aria (derivanti da arredi e materiali di costruzione) o l’induzione elettromagnetica derivante dai circuiti elettrici. A tal proposito si impiegheranno circuiti a bassa tensione per l’illuminazione (con lampade ad alta efficienza a led) e circuiti con disgiuntore per quelli della f.e.m.
In questo aspetto viene inclusa l’illuminazione naturale e la profondità di campo visivo, tali da conferire agli spazi abitabili un aspetto di benessere visivo percepito.

Energia

Il progetto prevede una produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, eolico integrati con con pompe di calore ad alto rendimento) superiore a quella necessaria, trasformando le abitazioni da strutture energivore a fornitrici di energia per la collettività, questo a partire dal fatto che i consumi di energia delle abitazioni hanno un andamento sfasato rispetto alla produzione derivante dalle fonti rinnovabili, con l’ausilio di pompe di calore ad alto rendimento. Da questo dato ne deriva l’importanza svolta dallo stoccaggio di energia, funzionale ai bisogni energetici in assenza della produzione da fonti rinnovabili, tenuto conto che i consumi di energia dei fabbricati, incluse le utenze, saranno ridotti al minimo, grazie all’impiego di tecnologie ed alle tecniche di costruzione ad alta efficienza energetica. All’interno di tale processo non è da escludere lo scambio sul posto con gli enti erogatori di energia, mediante contratti con scambio alla pari.

Acqua

In questo caso l’obiettivo è la riduzione del 60% del del consumo dell’acqua attraverso differenti azioni che operano in sinergia, limitando al massimo la dispersione nell’ambiente di eventuali residui contaminanti. La gestione attraverso lo stoccaggio dell’acqua, deve tenere presente il cambio climatico che ha mutato il carattere regolare delle precipitazioni, passando da un regime regolare ad un regime torrentizio, con frequenti precipitazioni a carattere intenso.

Nello specifico gli aspetti progettuali devono considerare:

  • differenziazione della fornitura di acqua ad uso sanitario da quelle ad uso wc e irriguo.
  • separazione e gestione differenziata delle acque (nere, grigie e bianche)
  • stoccaggio delle acque bianche (acqua piovana dei tetti)
  • stoccaggio delle acque meteoriche della strada (previa decontaminazione)
  • stoccaggio delle acque nere e grigie previo trattamento mediante fitodepurazione
  • riduzione dell’uso dei detersivi chimici con l’impiego di detersivi biodegradabile
  • impiego di ozono nei processi di pulizia e lavaggio (lavastoviglie e lavatrici)
  • addolcimento dell’acqua potabile per la riduzione del calcare
  • filtraggio dell’acqua potabile per la riduzione delle particelle in sospensione
  • estrazione dell’acqua dall’aria per uso beveraggio (per le emergenze).

Per la gestione dell’acqua, vista la scarsa portata della fornitura dell’acquedotto, sarà necessario uno stoccaggio dell’acqua potabile, che sarà somministrata mediante autoclave.

Aria

L’aspetto del trattamento dell’aria deve includere almeno due fattori:

  • la riduzione fino all’eliminazione dei fattori inquinanti, derivanti da vernici e materiali impiegati per arredi e suppellettili che rilasciano sostanze nocive che si diffondono nell’ambiente
  • la gestione della Co2 entro i valori favorevoli all’uomo, tenendo conto della frequenza e dell’intensità con cui sono abitati gli ambienti
  • per la gestione dell’umidità sarà impiegata la v.m.c. entalpica associata a intonaci di argilla, comw regolatore igrometrico.

Materiali costruttivi

I materiali costruttivi diventano la vera sfida costruttiva. Materiali semplici della tradizione contadina, quali paglia, legno e argilla, diventano gli elementi base per la costruzione ad alta efficienza energetica. Le case dovranno raggiungere i parametri della casa passiva indicata dalle province di Tn e Bz, con consumi al disotto dei 30 kwh/mqa.

Rifiuti

Nel pensiero progettuale di Bet 10.10 i rifiuti racchiudono una parte essenziale.
Il principio di base rimane sempre quello di ridurre gli sprechi, siano essi alimentari oppure di processo di produzione, di trasformazione o di conservazione dei beni, a cui segue il concetto del riuso del materiale di cui è composto il bene per concludere con il valore energetico dello stesso. I rifiuti vengono quindi considerati una risorsa da utilizzare ed una opportunità per risparmiare risorse naturali.
I rifiuti li possiamo differenziare in rifiuti organici ed inorganici.

  • Rifiuti organici, unitamente alle feci separate dalle acque nere, sono trattati per essere reimpiegati nell’ambito dell’agricoltura come fertilizzanti naturali;
  • Rifiuti inorganici sono separati nelle diverse materie per essere conferiti alla stazione ecologica tramite a raccolta differenziata. Particolare specifico è dato dagli imballaggi, con un’attenzione alla riduzione degli stessi nella fase di acquisto, impiegando il più possibile formati da collettività, evitando la plastica ed il cartone dove possibile a vantaggio del vetro.

Trasporti

Per il trasporto si prevede la sostituzione progressiva dei veicoli per la mobilità delle persone con alimentazione a carburanti tradizionali (gasoli/benzina), con veicoli alimentati elettricamente o in alternativa a gas metano. Per la ricarica delle macchine elettriche saranno previsti parcheggi con colonnine di ricarica del veicolo alimentate a energia fotovoltaica.

Il monitoraggio

Per Bet 10.10 il monitoraggio assume una importanza fondamentale. L’importanza di disporre di una lettura dei comportamenti dei manufatti nelle varie fasi del giorno e della settimana, ovvero nelle diverse stagioni dell’anno, può diventare una opportunità di studio e di osservazione per la comunità scolastica e scientifica. Ancor di più se la lettura può essere fatta da remoto, per cui visibile dall’aula di una scuola piuttosto che da un laboratorio.
Il monitoraggio potrà fornire informazioni sulle variabili indipendenti quali la temperatura (reale e percepita), l’umidità, la Co2, la quantità di aria scambiata, l’energia prodotta e consumata (stand by, utilizzatori e strumenti di gestione termo idraulica)e sulle variabili dipendenti come le differenze termiche nei vari punti dell’abitazione oppure le relazioni (rapporti) tra le grandezze indipendenti rilevate.
In conclusione possiamo constatare con margine di certezza, che questi aspetti rappresentano di per sé un carattere innovativo nel modo di fare sistema di quanto oggi già sperimentato in diverse realtà e situazioni, tanto da porlo come modello di vita sostenibile e replicabile su scala. Con Bet 10.10 si intende dare un contributo significativo alla tutela dell’ambiente ed alla riduzione del fattore antropico sul cambiamento climatico, con una prospettiva differente con cui pianificare l’adattamento umano nell’habitat terrestre.

torna su

7.la dimensione istituzionale ed organizzativa

Il terreno del manufatto è di proprietà della Fondazione ETS di utilità sociale “Santa Lucia”, con sede in strada per S.Andrea n.81 a Santa Lcuia fraz. del comune di Medesano 43014 (Pr), costituita con atto pubblico in data 28 gennaio 2010 ed iscritta all’albo regionale dell’Emilia Romagna in data 18 marzo 2010 al numero 750.
La nuova costruzione sarà in parte destinata alla sede dell’associazione onlus Famiglia Aperta, con sede all’interno della stessa proprietà, la cui presenza è normata da una convenzione tra i due enti.
Il terreno era stato acquisito in usufrutto dall’associazione in data 28 maggio 2005, usufrutto che è scaduto nel maggio 2015.
Sotto il profilo organizzativo, la Fondazione è deputata alla gestione del patrimonio a tutela e garanzia che il bene sia impiegato per i fini statutari, mentre l’associazione ne gestisce parte delle attività correlate con fini solidaristici.
Le strutture residenziali saranno dedicate a famiglie deputate all’accoglienza, le casette ad un piano per i gruppi scout e la struttura casa per ferie per i gruppi fino a 25 persone, con annessi spazi per riunioni, sala da pranzo e servizi igienici.
La realizzazione dei manufatti sarà effettuata mediante la tecnica dell’auto costruzione, avvalendosi, per i lavori massivi e ripetitivi, del contributo dei volontari, mentre tutti gli interventi tecnici e specialistici saranno svolti da imprese qualificate. Anche sotto il profilo della sicurezza verrà attuato un piano (PSC) che terrà conto delle due tipologie di operatori, evitandone la sovrapposizione in cantiere.

torna su

8.la dimensione urbanistica ed architettonica

L’insediamento rurale su cui sorgerà il manufatto beneficia della concessione edilizia per Opere di Urbanizzazione riferita al Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata, denominato “Piano di Recupero in Territorio Rurale” del Comune di Medesano, concesso in data 08.11.2008., per un totale di 3.000 mq. con scadenza naturale decennale (08.11.18)
Le strutture residenziali (casette scout e abitazioni per le famiglie) sono vincolate al regolamento urbanistico comunale R.U,E.
Il P.U.A., in relazione alla presentazione del progetto Bet 10¹¹ è oggetto di modifica, per adeguarlo alle necessità progettuali.
La struttura dedita all’ospitalità, oltre al vincolo del R.U.E.ricade nell’ambito della normativa regionale dell’emilia Romagna che regolamenta le Case per Ferie.
Nello specifico le Leggi regionali n.16/2004 e 04/2010.
A seguire un estratto delle normative di riferimento della regione Emilia Romagna

Lg. reg. ER n.16 del 28.07.2004
all’art. 7
Case per ferie
(sostituito comma 1 da art. 7 L.R. 12 febbraio 2010, n. 4)
1. Sono case per ferie le strutture attrezzate per il soggiorno a fini turistici di persone singole o di gruppi, organizzate e gestite senza scopo di lucro, al di fuori dei normali canali commerciali, da enti pubblici, da associazioni o da enti privati operanti per il conseguimento di finalità sociali, culturali, assistenziali, religiose o sportive, nonché da enti o aziende per il soggiorno di propri dipendenti e loro familiari.
2. Nelle case per ferie possono essere altresì ospitati dipendenti e familiari di altre aziende o assistiti di altri enti con cui venga stipulata apposita convenzione.
3. Nelle case per ferie oltre alla prestazione di servizi ricettivi essenziali sono assicurati, di norma, i servizi e l’uso di attrezzature che consentano il perseguimento delle finalità di cui al comma 1. La presenza nelle case per ferie di servizi e attrezzature che consentano il soggiorno di gruppi autogestiti, quali cucine o punti di cottura autonomi, non ne muta la natura.
4. La casa per ferie può assumere specificazioni tipologiche aggiuntive, purché concordate con il Comune e connesse alla categoria di utenza ospitata o alla finalità specifica.

Lg. reg. ER n.4 del 12.02.2010
all’art. 7
Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 16 del 2004 sulle case per ferie
1. Il comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale n. 16 del 2004 è sostituito dal seguente:
“1. Sono case per ferie le strutture attrezzate per il soggiorno a fini turistici di persone singole o di gruppi,organizzate e gestite senza scopo di lucro, al di fuori dei normali canali commerciali, da enti pubblici, da associazioni o da enti privati operanti per il conseguimento di finalità sociali, culturali, assistenziali, religiose o sportive, nonché da enti o aziende per il soggiorno di propri dipendenti e loro familiari.”.

La collocazione delle tre strutture è prevista in tre parti distinte della proprietà, nello specifico:

  • le case scout nella parte parte più a ovest della proprietà (circa 50 mq slu cadauna 6 metri x 8,5 metri)
  • il residenziale su due piani più seminterrato, nella zona a est dell’immobile più antico, stimato in 200 mq slu abitativi (tre abitazioni di 100mq, 60mq e 40mq) con vani tecnici e ausiliari nella zona seminterrata
  • la casa per ferie collocata nella parte più alta della proprietà, ubicata a nord della stessa, per la quale si prevede uno sviluppo massimo di 800 mq slu (400 mq su due piani) più 150 mq di tettoie.

torna su

9.La promozione e la diffusione dei principi

La prospettiva di sviluppo di sviluppo del progetto Bet 10.10 oltre a dare continuità al progetto Bet Noah, si pone in un atteggiamento di promozione e diffusione di processi, valori e contenuti su tutto il territorio, in particolare rivolto alle nuove generazioni.
Scuole di ogni ordine e grado, università, imprese, associazioni e ordini professionali di settore potranno beneficiare di dati e competenze di questa struttura laboratorio.
L’idea progettuale vede come possibile la creazione di eventi finalizzati a dare visibilità alla integrazione tra modello costruttivo e tecnologie impiegate, a questo va unita la possibilità di poter visitare e permanere nel manufatto.
Una nota di rilievo è rivestita dal monitoraggio, strumento a disposizione delle scuole per studi, ricerche, tesi e lezioni da remoto, attraverso la messa in rete dei dati in tempo reale.
E’ nelle intenzioni della Fondazione onlus Santa Lucia pianificare un programma di comunicazione sull’esperienza di Bet 10.10, a partire dalla progettazione alla sua realizzazione, raccogliendo documentazione (tecnica, di cantiere, economica, fotografica, filmata, sociale ed esperienziale) da poter diffondere nell’ambito didattico e specialistico sino al privato.

torna su

10.Conclusioni

Bet 10.10 intende affrontare le complessità del cambiamento climatico ponendo come modello costruttivo un modello alla portata di tutti, replicabile su scala, basandosi su principi fondamentali del rispetto dell’ambiente e dell’uso di materie prime rinnovabili offerte dall’ambiente (argilla) nella sua ciclicità stagionale (legno e paglia). L’unione di tecniche utilizzate in un passato remoto unite alle tecnologie all’avanguardia nella gestione energetica (dalla riduzione dei consumi alla trasformazione dell’energia), ne fanno di Bet 10.10 un esperienza significativa, un modello esperienziale che apre alla speranza, alla sostenibilità ambientale ed energetica, ad un vivere a dimensione umana.
La destinazione al turismo sociale ne qualifica l’intendimento progettuale, proprio perché la struttura sarà destinata ad un fattore generativo sotto l’aspetto sociale.

torna su